LINEA INSUBRICA
espressione dello scontro tra la placca Europea e quella Africana
MONTAGNA
artista:
Beatrice Catanzaro (Italia / Svezia)
artigiano e materiale:
Brovetto A. & Figlio S.A.S di Giancarlo Brovetto - ferro
CONCEPT:
Lungo il territorio biellese si delinea il confine fra la placca africana e quella euroasiatica: una linea di forza e spinte telluriche che hanno plasmato il paesaggio.
Il cubo “Linea Insubrica” vuole essere una rappresentazione sintetica e simbolica delle forze dinamiche che hanno disegnato il paesaggio biellese.
Le lastre di acciaio sono traforate con un disegno di frecce ascendenti e discendenti a suggerire queste forze.
Al contempo, il cubo “Linea Insubrica” è un oggetto che esiste nello spazio, e, una volta aperto può trasformarsi in un appoggio/base.
TEMPO DI REALIZZAZIONE: 20 ore
MATERIALE: Ferro
TECNICA: Cubo composto da vari pannelli in lamiera decapata 12/10, tagliati al laser, piegati ed incernierati tra loro, in modo tale da poter esporre l'opera in lunghezza. Il tutto viene verniciato a polvere colore bianco puro.
Beatrice Catanzaro - artista
Beatrice Catanzaro, nata nel 1975
Beatrice Catanzaro realizza azioni e interventi di arte pubblica con particolare interesse per le dinamiche socio-politiche.
I suoi progetti, confrontandosi con il territorio e le sue molteplicità, vogliono proporre nuove interpretazioni nella pratica e nella lettura del reale, alla ricerca di un dialogo stretto con la vita, le abitudini, le credenze e le bellezze paesaggistiche dei luoghi toccati, in un momento di riflessione per il pubblico e per il sito che ospita l’intervento.
Dopo aver conseguito il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2002 si inscrive al Master in Public Art and New Artistic Strategies alla Bauhaus University di Weimar (Germania) e studia, nel 2004, scultura sociale con Shelley Sacks alla Oxford Brookes University (Gran Bretagna). Nel 2003 partecipa al Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como, e nel 2004 è selezionata per l´Unidee International Residency Programme di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, di cui dal 2005 è tutor e project developer. Nel 2005 le viene assegnato il Premio Masai Art Factory e la borsa di studio Movin’up dal G.A.I per partecipare al Urban Festival 05 di Zagreb (Croatia). Tra il 2006 e il 2008 sviluppa diversi progetti artistici partecipativi, tra cui Bocciami, sostenuto dal Comune di Milano e la Regione Lombardia; Cuttin_Chai, in collaborazione con la CEPT University di Ahmedabad, Gujarat e la Vastu-Schilpa Foundation in India. Fra il 2007 e il 2009 Partecipa a residenze internazionali fra cui Sito das Artes alla Fundaçao Calouste Gulbenkian a Lisbona, Reloading Image a Damascus in Syria e Decolognizing Architecture a Betlehem in Palestina. Nel 2008 partecipa alla mostra EURASIA al MART MUSEUM di Rovereto, nell’ambito di MANIFESTA 7 e nel 2009 espone allo Espai d'art contemporani de Castelló (EACC) in Spania. Nel 2010 partecipa alla residenza artistica Le Villematte in Sardegna e alla prima Biennale di Land Art in Mongolia.
Attualmente collabora al progetto Beit al Karama che combina un´impresa sociale con la produzione di una residenza artistica nella cittá di Nablus in Palestina.
Contatti: catabea@yahoo.it | skype: beatrice.catanzaro
Brovetto A. & Figlio S.A.S di Giancarlo Brovetto - artigiano
La ditta BROVETTO nasce nel 1862, nel piccolo paese di Casapinta, nel Mortigliengo Biellese. Il fondatore, Brovetto Antonio ed il figlio Lodovico, già nell’anno 1850, ebbero l’idea di creare, in un piccolo locale, un’attività artigianale di progettazione e costruzione di serrature ed articoli per ferramenta.
Nei primi anni del novecento, l’attività prende un’impronta industriale, con l’impiego di una ventina di operai e, la costruzione di serrature, viene incrementata dalla notevole richiesta, non solo in tutta Italia, ma anche all’estero.
Con il susseguirsi dei passaggi generazionali, e le nuove richieste di mercato, vengono presi in considerazione nuovi settori in espansione, per cui verso gli anni ‘30/‘40, ci si evolve nella produzione di accessori per i macchinari tessili e, questa nuova tipologia di lavoro prosegue sino agli anni ’80.
Con l’avvento di nuove alte tecnologie per le lavorazioni dei metalli, si investe con l’acquisto di macchinari, per far fronte alle sempre più innumerevoli richieste, che vengono anche da altri settori, non strettamente legate a quello tessile.
Pertanto ad oggi, con i figli del titolare Giancarlo, impiegati nell’azienda, si è giunti alla 6° generazione, appartenente alla stessa famiglia “Brovetto” e, malgrado i momenti di reale difficoltà che si sono incontrati in questi ultimi anni, ci si augura di poter nuovamente essere premiati tra i prossimi 100.
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